25/01/15

6 Febbraio. Con Hamish Fulton, Michael Höpfner e Antonio Rovaldi al MAN di Nuoro



Canto di strada. Conferenza venerdì 6 febbraio ore 17:30

06.02.2015 
Dopo il grande successo di pubblico e di critica della mostra A un passo dal tempo, dedicata ai rapporti tra l’opera di Alberto Giacometti e la statuaria arcaica, il 2015 si apre per il MAN con tre nuovi progetti espositivi dedicati ai linguaggi dell’arte contemporanea e ai temi del cammino, della distanza e dell’ambiente. Venerdì 6 febbraio, alle ore 19.00, saranno inaugurate le mostre Hamish Fulton e Michael Höpfner - Canto di strada; Antonio Rovaldi - Mi è scesa una nuvola e Civil Servants -Ricerca artistica e problematica ambientale in Sardegna.
In occasione dell’inaugurazione delle tre mostre, alle ore 17,30, negli Spazi Laboratorio del MAN, in via Ferracciu, Francesco Careri, ricercatore presso il Dipartimento di Studi Urbani dell’Università di Roma 3, membro del gruppo Stalker ed esperto di pratiche estetiche legate al cammino, coordinerà un incontro pubblico a cui prenderanno parte Lorenzo Giusti, direttore del MAN, Hamish Fulton, Michael Höpfner, Antonio Rovaldi, Alessandra Menesini e Micaela Deiana.

Hamish Fulton. Michael Höpfner Canto di strada”  

Frutto di un dialogo ideale scaturito dalla condivisione di una concezione del cammino come motore di esperienze artistiche, la mostra, a cura di Lorenzo Giusti, presenta una serie di nuovi lavori - fotografie, wall drawings, disegni e installazioni – nati dalla comune esperienza di viaggio sulle montagne della Sardegna centrale. Hamish Fulton (Londra, 1946) è una delle figure più rappresentative dell’arte inglese degli ultimi decenni. Insieme a Richard Long è considerato il padre fondatore di un movimento internazionale di “artisti camminatori”, di cui l’austriaco Michael Höpfner (Krems, 1972) è oggi uno degli esponenti più significativi. 

La mostra al MAN di Nuoro mette per la prima volta a confronto il lavoro dei due artisti, individuando nel viaggio sulle montagne del Supramonte e del Gennargentu un terreno comune di confronto. Un’esperienza di immersione totale nella natura aspra della Barbagia orientale che ha visto muovere i due artisti per due settimane nello stesso ambiente, senza mai incontrarsi. Uniti da una medesima passione per la montagna e da una comune visione della pratica artistica come espressione di esperienze personali (anche quando fatte in gruppo), Fulton e Höpfner aprono, attraverso l’utilizzo di linguaggi diversi – più concettuale quello del primo, con testi o grafici di percorso, più visivo quello del secondo, con fotografie e installazioni – una significativa riflessione sul ruolo dell’arte, sui concetti di esperienza e di creazione, oltre che sul rapporto tra uomo e ambiente. 
Completerà il progetto un catalogo, pubblicato da NERO, con testi di Lorenzo Giusti, Giovanni Carmine e Muriel Enjalran
La mostra sarà accompagnata da un programma di attività laboratoriali a cura della sezione didattica del museo e da esperienze di cammino per il pubblico, in collaborazione con artisti e guide ambientali del territorio. 

Mi è scesa una nuvola

06.02  -  06.04.2015
Inaugurazione: 06 febbraio 2015, ore 19:00
Mi è scesa una nuvola” racconta il viaggio in bicicletta di Antonio Rovaldi attorno alla Sardegna. La mostra al Museo MAN – che segue l’esposizione dello scorso anno a Gavoi, in occasione del Festival Letterario “Isola delle Storie” - è parte del progetto Orizzonte in Italia, cominciato dall'artista nel 2011 e conclusosi con l’esperienza sarda nell’estate del 2014.
La mostra, concepita appositamente per le sale del museo, consiste in un'installazione fotografica composta da 20 elementi corrispondenti ad altrettante tappe del viaggio. Immagini dell’orizzonte – in linea con il progetto generale – sulle quali l’artista riporta i tratti percorsi, ricostruendo una sorta di punteggiatura del perimetro dell'isola, oltre che un nuovo pentagramma cromatico a raccontare “una distanza”. 
Un'installazione audio accompagna le immagini, un montaggio di voci degli abitanti del territorio, interpellati dall’artista sulle vie da percorrere per raggiungere le mete prefissate. Ciò che viene a crearsi è un dialogo surreale, basato su un'idea personale di distanza fra i luoghi e le cose. Le direzioni della mappa della Sardegna seguite dall'artista sono costantemente contraddette e ridisegnate dalle persone incontrate, creando una vera e propria mappatura orale del territorio. 
Accompagnerà la mostra un catalogo bilingue, edito da Humboldt Books, che raccoglie l'intero progetto Orizzonte in Italia, con appunti di viaggio, immagini, disegni e testi di Lorenzo Giusti Leonardo Passarelli, Pier Luigi Tazzi e Francesco Zanot. 

Antonio Rovaldi Mi è scesa una nuvola” racconta il viaggio in bicicletta di Antonio Rovaldi attorno alla Sardegna. La mostra al Museo MAN – che segue l’esposizione dello scorso anno a Gavoi, in occasione del Festival Letterario “Isola delle Storie” - è parte del progetto Orizzonte in Italia, cominciato dall'artista nel 2011 e conclusosi con l’esperienza sarda nell’estate del 2014.


Civil Servants

Ricerca artistica e problematica ambientale in Sardegna

06.02  -  06.04.2015 
Inaugurazione: Venerdì 6 febbraio, ore 19:00
Il progetto “Civil Servants”, a cura di Micaela Deiana, nasce da una ricognizione delle pratiche artistiche di natura antagonista portate avanti in Sardegna, volte alla formulazione di modelli di analisi, decostruzione e problematizzazione dell’attuale contesto socio-politico.  In questo ricco filone, sul crinale fra attivismo e ricerca artistica, la mostra si concentra in particolare su quelle indagini che, nel corso degli ultimi anni, hanno sollevato importanti questioni ambientali, fondamentali per il futuro dell’isola.
L’espressione “Civil Servant” appartiene alla cultura anglosassone e indica la responsabilità e il profondo senso civico con il quale i funzionari statali prestano il proprio servizio alla comunità di cui sono parte. Gli artisti selezionati fanno di questa attitudine un elemento chiave della propria poetica, dando vita a opere, ma soprattutto azioni, in cui l’arte diventa strumento di critica sociale per sensibilizzare il territorio al valore del bene comune.
Attraverso le narrazioni di Leonardo Boscani, Riccardo Fadda, Pasquale Bassu ed Eleonora Di Marino, la mostra racconta in particolare gli effetti dell’occupazione e dello sfruttamento del suolo ad opera di poli industriali che hanno caratterizzato la cosiddetta “rinascita industriale sarda” negli anni Sessanta e Settanta, e gli strumenti critici con cui oggi si cerca di far fronte al fallimento politico-economico di quelle strategie di sviluppo e di dare avvio al difficile processo di riconversione.

Leonardo Boscani

Leonardo Boscani (Sassari, 1961), da anni attivo sul fronte della critica sociale attraverso progetti di ricerca artistica, propone Studio di fattibilità per l’allevamento del cervo semibrado nel territorio di Monte Rosè, opera “distopica”, a cura della Fondazione A. Cicchiarelli, per la programmazione di un nuovo sviluppo del settore dell’allevamento nel nord Sardegna parallelo agli interventi di bonifica dell’industria chimica dell’area di Porto Torres.

Riccardo Fadda

Riccardo Fadda (Porto Torres, 1976), fondatore del collettivo artistico AZ.Namusn.Art, presenta un gruppo di lavori dalla serieAnarchaeology, in cui affronta criticamente il tema del patrimonio culturale invitando alla presa di coscienza di una rinnovata identità locale che tenga conto delle condizioni dell’ambiente e delle contraddizioni del territorio.

Pasquale Bassu

Pasquale Bassu (Nuoro, 1979), uno dei nuovi membri del gruppo nuorese “Seuna Lab”, dà luogo a una performance dal titolo Io sono stato,coinvolgendo il pubblico in un mutuo scambio di servizi garantito da un circuito di banconote creato dall’artista stesso. 

Eleonora Di Marino

Eleonora Di Marino (Carbonia, 1990) presenta Betile, opera inserita nella ricerca di S.p.a. - Soluzioni Per l’Ambiente, un progetto in itinere che evidenzia le contraddizioni del caso “Fanghi Rossi”, terreni tutelati dal punto di vista paesaggistico benché tossici, a causa della presenza di residui metallici dovuta alle lavorazioni minerarie. L’artista fa parte del collettivo Giuseppe Frau Gallery, operante nel nel Sulcis - Iglesiente.

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